Bevagna, una finestra sul Medioevo

A Bevagna (Perugia), cittadina umbra, definita “Uno dei borghi più belli d’Italia”, come tutti gli anni, anche quest’anno ,nella metà del mese di giugno, si è svolto il famoso mercato medievale.Il Mercato delle Gaite trae ispirazione dall’antica divisione di Bevagna  in quattro quartieri denominati Gaite su cui si basava l’organizzazione della città in epoca medievale Lo scopo della manifestazione è quello di ricostruire con la maggiore attinenza storica e dovizia di particolari la vita quotidiana degli abitanti di Bevagna nel periodo compreso tra il 1250 e 1350. Per dieci giorni, quindi, alla fine di giugno Bevagna fa un tuffo, in questo remoto passato: le antiche botteghe dei mestieri medievali riaprono i loro battenti e riprendono le attività e le strade si popolano di bevanati che in abiti d’epoca vivono la quotidianità dei loro avi mangiando, lavorando, giocando proprio come loro.

L’aspetto significativo della manifestazione è costituito dalla riproduzione dei mestieri medioevali, infatti negli angoli più caratteristici della città, sono allestite le botteghe, dove gli artigiani prestano la loro opera rispettando con la massima fedeltà le tecniche di lavorazione dell’epoca.

Per tutta la durata della festa è possibile ammirare le botteghe medioevali dei vetrai, dei fabbri, dei legnaioli, dei cartai, dei produttori di seta e dei tintori. La piazza centrale di Bevagna oltre ad essere il punto d’incontro del Mercato delle Gaite, fa da cornice alle cerimonie di apertura, di chiusura ed alla gara di tiro con l’arco, che costituisce un momento spettacolare ricco di tensione agonistica. Il Mercato delle Gaite è oggi annoverato tra le più importanti manifestazioni storiche dell’Umbria e fa parte della Associazione Regionale Manifestazioni Storiche

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19 risposte a Bevagna, una finestra sul Medioevo

  1. Giulio Salvatori ha detto:

    Franco, questa volta non condivido.Il mio voleva essere solamente il filo di congiunzione, ci mancherebbe ripercorrere il tempo passato e, riportarlo al presente , non ci trovo niente di male. Fra l’altro, giovani si uniscono in cooperative per recuperare antichi vigneti.Mi sembra anche nel genovese , con quei terrazzamenti in bilico sul mare. Questo solo per fare un esempio.Non credo che siano tutte persone anziane quelle che coltivano la terra. Ecco perchè parlavo di tesori nascosti fra le zolle. Vedi la Val di Non, e…lungo sarebbe l’elenco.

  2. franco muzzioli ha detto:

    Ricordo con nostalgia Bevagna vista questa primavera, anche se la splendida piazza era in fase di ristrutturazione. Ma volevo parlare del racconto proposto da Giulio e dell’abisso che ci separa da quel mondo contadino. Forse è proprio tratto da un racconto di Viani ,primi novecento….ma sembra di parlare del medioevo . Immagina Giulio fare un discorso del genere ad un giovane d’oggi …ti direbbe …”ma in che mondo vivi ?” E’ una morale antica ,che forse noi vecchi possiamo ancora capire ,ma non più proponibile in un mondo che va in fretta industrializzato, globalizzato e multirazziale , va bene per una rievocazione storica a Bevagna.

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Mi va di ritornare su questo spaccato di vita di una comunità.Non tanto per riempire un tassello con un ripetitivo commento, ma con una riflessione profonda.Molto tempo fa , non ricordo neppure dove, lessi un racconto (credo di Viani) , e provo a riportarne il lato della morale .- Un genitore , un babbo come si dice noi, aveva tre figli e vivevano in un piccolo paese.Lavoravano da stelle a stelle perché avevano campi, bestie e vigne. La sera rientravano con la stanchezza nelle ossa e, dicevano al babbo che erano stufi di quella vita , che volevano farla finita, che volevano andarsene verso altri lidi. Il babbo ripeteva sempre che:- Non si rendevano conto che avevano un grande tesoro, che non apprezzavano la ricchezza che era in quella casa.Tutte le sere, durante la frugale cena, i soliti litigi, i soliti discorsi, e la solita risposta del vecchio genitore. -Non vi rendete conto del tesoro che abbiamo, un giorno ve lo mostrerò.Durante la notte, i tre figli discussero a lungo e, se vi era questo tesoro, perchè fare una vita tanto laboriosa? Stufi delle stesse frasi affrontarono il babbo :- Adesso ci mostri il benedetto tesoro di cui parli sempre. -Bene – disse il vecchio,-Domattina è domenica , alle dieci ci troviamo sulla piazza del paese e vi mostrerò il tesoro. Finalmente si ritrovarono col vestito più bello sulla piazza del borgo. C’erano un infinità di carri ricoperti di ogni frutto della terra, il sindaco con la fascia tricolore, la banda che suonava, le campane a distesa, tanta tanta gene …e il prete che impartiva la benedizione a tutti.Il babbo si tolse il cappello, si fece un frettoloso segno della croce, i figli avevano seguito l’esempio del padre. Ecco il tesoro, disse con voce ferma. Guardate quanta ricchezza nasconde la terra e a quanta gente da da mangiare, da vivere – I figli capirono Capirono che con il lavoro, il sudore, la perseveranza, l’amore per le proprie zolle, ricompensa delle fatiche . Ho stringato per non essere troppo lungo, spero di aver dato il senso al tema proposto la Lucia

    • luciabaciocchi ha detto:

      Un racconto di storie contadine con valori veri e grandi insegnamenti, molto calzante e attinente con il post, la riscoperta di alcune attività artigianali e della terra, sono esempi e modellii per le generioni di oggi. Queste rievocazioni fanno si che questo prezioso patrimonio rimanga vivo. Grazie Giulio

  4. popof1955 ha detto:

    Ci son passato l’anno scorso, girando per i centri “minori” dell’Umbria, fuori dagli itinerari famosi. Nella piccina Umbria ogni cosa è grande, anche le autorimesse con vista (ne sai qualcosa), come un po in tutta questa Italia, che vive dietro i campanili ed ha dei cuori grandi come castelli.
    Uno dei modi che ho per conoscere un posto è quello di sentire gli odori nelle viuzze la mattina, poco prima di mezzogiorno, della domenica in particolare, in cui i sughi diffondono i loro aromi, i muri di mattoni sembrano spugne che li assorbono e il pensiero generato dal ricordo ci resta attaccato come spider man; l’Umbria è tutto un agglomerato spugnodorante. Lucia mi sa che ai primi di agosto mi dovrai invitare a pranzo.

    • luciabaciocchi ha detto:

      Paolo hai colto nel segno, è vero passare per le vie strette di Bevagna si colgono odori e colori particolari, non sarà mica la cipolla di Cannara a pochi passi da li……Per quanto riguarda i colori sono dovuti all’uso di mattoni fatti da una fornace locale che usa terre e sabbie del Subasio, il resto è tutto uno spettacolo, vieni che ti faccio da guida. Un saluto

  5. semplice1 ha detto:

    Carissima, rieccomi…grazie per i tuoi passaggi…abbracci ricevuti!

    Tu mi stuzzichi, mi provochi, mi istighi, mi solletichi con questi appuntamenti in Umbria..vuoi vedere che prima o poi mi trovi sotto casa.
    Bellissima iniziativa questa di Bevagna, mi ha fatto venire a galla una cosa simile che fanno in paesino del Trentino per Natale. Anche lì per un bel periodo il cuore del paese si trasforma e torna indietro di secoli.
    Il passato ci affascina, perchè ci riconduce alla semplicità, all’essenzialità, alla genuinità, alla sacralità dei gesti..certo era fatica allora..mentre adesso se ne percepisce solo l’aspetto bucolico ed emozionale.

    • luciabaciocchi ha detto:

      Vera organizza questa esursione a Montefalco, vi aspetto, non sono una grande cuoca, ma il pranzo sarà un pretesto per stare insieme, allietati dalla musica di Giulio danzeremo in Piazza. Un abbraccio

  6. Giulio Salvatori ha detto:

    Se in questo momento fossi un regista e, dare un titolo al mio -Film Documento- lo chiamerei :- Un tuffo nel passato. Si ! Un passato ricco di fascino e di sapori genuini.Un intreccio di colori , il bello del bello di una comunità.Per ora mi fermo qui….ma ci ritornerò con un obbiettivo e con spirito diverso, sempre che a Lucia faccia piacere .Brava , brava e brava. Purtroppo non conosco Bevagna… Quante cose belle

    • luciabaciocchi ha detto:

      Giulio grazie, non mi fare complimenti, non li merito.. però detto da te, esperto del settore mi fanno piacere. Bevagna è vicinissima a Montefalco puoi inserirla nel tuo prossimo itinerario. Un salutone

  7. sonoqui ha detto:

    Umbria, Terra di Santi, di Arte e Storia
    Ovunque la bellezza di questo Luogo cattura il Cuore e
    la Mente.
    Cara Lucia, Tutta l’Italia è un meraviglioso dono di Madre Natura.
    Ma La (Nostra) Umbria è un pezzetto di Paradiso.

    Grazie per avermi intenerita il cuore
    Un bacione
    Gina

  8. ili6 ha detto:

    Una manifestazione davvero importate. Spesso penso che assistere a tali eventi, partecipare attivamente, diventa producente più che leggere un libro di storia. E a Bevagna, leggendo il tuo post e vedendo il video, le cose le fanno sul serio. E mica è facile una ricostruzione del 1300 così ampia e fedele!!
    Mi piace questa condivisione : che l’Umbria sia una delle regioni più ricche di ambienti storici è saputo da tutti, ma queste chicche in molti non li conosciamo. Ed è giusto, invece, sapere di eventi così importanti.
    Vedi? il blog serve anche per questo 🙂

  9. marifra79 ha detto:

    Bello!! Davvero un evento molto ma molto bello!! Un paio di anni fa anche dalle mie parti avevano provato a ricreare una manifestazione simile! Un abbraccio e buonissima serata

  10. luciabaciocchi ha detto:

    Fausta sono a 6Km da Bevagna per l’intera estate, puoi venirmi a trovare….Un saluto

  11. Lorenzo D'Agata ha detto:

    Stupendo. Purtroppo non conosco Bevagna ma, grazie a te, Lucia, mi son fatto un’idea.

  12. lucianaele ha detto:

    Deve essere belllissima questa manifestazione !!!!
    Eppoi l’Umbria è fantastica.
    Buon inizio di settimana,
    Luciana

  13. fausta68 ha detto:

    Deve essere straordinario….a me piacciono tantissimo questi viaggi nella storia! Devo ricordarmene l’anno prossimo, sarebbe bello venire a vedere dal vivo!

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