La scuola di oggi

DOVE VA LA SCUOLA ITALIANA?

“La scuola pubblica non educa: bisogna dare a tutte le famiglie italiane la possibilità di scegliersi una scuola privata. Nella scuola statale ci sono dei docenti che cercano di inculcare idee contrarie a quelle dei genitori”

La scuola pubblica non educa: bisogna dare a tutte le famiglie italiane la possibilità di scegliersi una scuola privata. Nella scuola statale ci sono dei docenti che cercano di inculcare idee contrarie a quelle dei genitori”.Queste le ultime affermazioni del nostro Premier, a lui importa poco dell’educazione dei giovani, lo abbiamo visto,  mira al sostegno della Chiesa e al gran numero  di voti che gli assicura, non ad altro.“Aiutando” le scuole private raccoglie voti tra le famiglie cattoliche, che abboccano subito appena si parla di “educazione” e smantella definitivamente la scuola statale.La società civile?, l’opposizione politica? Assenti quasi del tutto, come sempre.Gli studenti che protestavano dove sono finiti?Lo dice lui che la scuola statale non educa: il re del bunga bunga, il patron del Cepu, il mago dell’evasione fiscale. E molti gli credono.
Se a Berlusconi andasse in porto la distruzione della scuola pubblica di tutti e per tutti, con il semplice provvedimento di dare “a tutti” possibilità e finanziamenti per andare alle private, avrebbe vinto. Con la benedizione di Santa Romana Chiesa e il consenso dei più.  Istigare alla divisione tra scuole e scuole, tra genitori e genitori, tra scuole e famiglie – come hanno fatto le parole del presidente del consiglio – sono, perciò, un atto di estremismo politico e d’ irresponsabilità civile che, per il bene di tutti i nostri figli, l’Italia, già fin troppo divisa, non si può né si deve permettere.

L’amico Antonio aggiunge il suo pensiero:

Viva il squola

Comè bela la coltura

il pallare raffinato,

acconoscere a storia,

la poesia e la tinteggiatura.

Soprattuto l’educazione,

quella civile, intendo dire,

che t’impara a cosa fare,

comportarsi col vicino.

Viva, viva l’ignoranza,

con lei si non hai problemi,

tiri avanti per la panza,

a che serve la morale.

I problemi di coscienza,

li lasciamo certo ad altri,

tempo perso i conflitti,

meglio un piatto di spaghetti.

A che serve la cultura,

certo non ti fa campare,

questo è adesso il ritornello,

che ci tocca di ascoltare.

Ed adesso grande invenzione,

han scoperto due culture,

quella “pubblica” è l’inferno,

il “privato” è il paradiso.

Chi ha soldi può studiare,

“guadagnarsi” anche la laurea,

per chi invece non li ha,

pazienza vada pure a lavorare (in nero).




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10 risposte a La scuola di oggi

  1. rosanna44 ha detto:

    ciaooooo ..mi trovi a condividere ciò che hai scritto…..con quel dittatore non si sa più cosa fare …..buona serata !!!

  2. semplice1 ha detto:

    Ulteriore sberleffo all’intelligenza degli italiani e ultriore attacco allo Stato. Per quanto ancora dovremo tenercelo? Il suo sproloquio sulla scuola è gravissimo, perchè oltre tutte le motivazioni di base, di cui si è detto moltissimo, invia un messaggio negativo ai ragazzi destabilizzandoli e creando loro insicurezza oltre che autorizzarli a non aver rispetto degli insegnanti e dell’istituzione scuola in quanto tale: li mandiamo per 5/7 h al giorno da persone che gli “inculcano” valori sbagliati, negativi, diversi da quelli di mamma e papà!
    Il 12 Marzo saremo in tanti…tantissimi!!
    P.S. l’unico motivo per cui ringrazio Silvio è quello d’averci fatto riscoprire le piazze!!

  3. giusymar ha detto:

    Vergognoso, davvero vergognoso cosa gli esce dalla bocca.
    Ogni giorno una sparata.
    Ma non bisogna demordere, altrimenti si fa il loro gioco e non ce lo meritiamo proprio. Non se lo meritano i nostri figli.

  4. ili6 ha detto:

    Ciao a tutti 🙂
    La vignetta è azzeccatissima alla situazione odierna della scuola statale e, come scrivi ben tu, Lucia, quello che preoccupa ancor più è la reazione di indifferenza della gente, che forse non ha ancora capito come un diritto costituzionale, l’istruzione per tutti, si stia smantellando giorno per giorno. Stanno già privatizzando le università e se noi italiani non prenderemo coscienza della serietà del problema, ci ritroveremo a dover chiedere il mutuo per assicurare ai nostri figli un’istruzione decente in un qualsiasi istituto privato, religioso ad es, con rette mensili vicine agli 800 euro al mese.
    Per il resto hai già detto tu e non ripeto quanto espresso nel mio blog sull’argomento.

    grazie a popof per la segnalazione
    Sottoscrivo il tuo blog e tornerò a leggere e a commentare con piacere.
    Ciao
    Marirò

  5. luciabaciocchi ha detto:

    Maria mi fa piacere sapere che ci sono tante donne che trovano il tempo per fare queste denuncie, trovo vergognose le affermazioni sia del Premier, sia della Chiesa, che tirano acqua al loro mulino.

  6. maria cavallaro ha detto:

    queste divisioni nella scuola sono fuor di luogo, anche perchè oggi anche andare alla scuola pubblica è un lusso . Questi maldestri tentativi di farci ritornare indietro non devono trovare terreno fertile, la cultura è un bene comune e tutti devono potervi attingere a carico dello Stato, senza distinzione di classe sociale. Con simpatia , Maria

  7. popof1955 ha detto:

    Per smantellare la scuola pubblica basta fare come con la sanità: continuare a parlarne male affinchè chi ha un pò di disponibilità l’abbandoni e protesti perchè paga le tasse per un servizio che non esiste. Mi sa che bisognerà tornare a lottare per la Scuola.
    Ho trovato un bel post sull’argomento, ti lascio l’idirizzo:

    Sigg. Genitori, dove siete?


    Ciao

  8. thethoughtstree ha detto:

    Ho scritto anch’io un post sulle parole vergognose pronunciate dal Nerone di Arcore. E mi trovo d’accordo sul fatto che sia tutta una strategia politica per solleticare la pancia dei cattolici. Basta inserire le parole educazione, comunisti e gay in un discorso e ne hai subito tutta la loro attenzione.

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